lunedì 3 novembre 2008

Anche se il "DATO" è tratto...

Sui "Dati" relativi all'Università regna una gran confusione! Ognuno dice la sua ed anch'io, nel mio piccolo, vorrei proporre qualche precisazione...

PIL e SPESA PUBBLICA:
La proporzione di tutta la spesa per l'Università in Italia è pari allo 0,9% del PIL mentre la media OCSE è 1,4%; In Italia si spende 1,6% del totale della spesa pubblica contro il 3,1% dei paesi OCSE; la spesa per studente per le Università è di 7723 dollari contro una media di 11100 dollari (nel conteggio rientrano anche gli studenti fuori corso, che sono studenti a tutti gli effetti, checché ne pensi qualcuno); il costo cumulato di un laureato in Italia è pari a 94375 dollari, mentre la media OCSE è pari a 123316 dollari...

OFFERTA DIDATTICA:
I corsi di laurea sono cresciuti da 2444 nel 2000 (il cosiddetto Vecchio Ordinamento) a 5281 nel 2006 (Nuovo Ordinamento). Andrebbe ricordato che 2444 corsi di laurea del Vecchio Ordinamento corrispondono (obbligatoriamente, in pratica!) a 4888 corsi del nuovo. Le lauree del V.O. (quinquennali) sono state trasformate per legge in due (la triennale e la specialistica di durata biennale). L'incremento netto è stato dunque di circa 400 corsi di laurea.
A fronte di questo incremento bisogna però anche registrare un aumento degli immatricolati, che sono passati da 284000 del 2000 a 324000 del 2006 e dei laureati da 16100 a 301000... Gli insegnamenti sono cresciuti nello stesso periodo da 116000 a 167000.

IL VALORE MEDIO DEL RAPPORTO STUDENTI/DOCENTI NELLE UNIVERSITA' ITALIANE E' PARI AL 21,4%, MENTRE LA MEDIA OCSE E' DEL 15,8%

LA RICERCA
L'OCSE ha diviso il totale della spesa pubblica per studente universitario (si ricordi che in Italia tale valore è pari a 7723 dollari contro gli 11100 della media OCSE) in spese per la didattica e spese per la ricerca. Queste ultime sono pari in Italia a 2911 dollari per studente contro i 3149 per studente della media OCSE.
Quale è la produttività di tali spese? Ricorrendo all'unica banca dati di cui si dispone, la ISI Web of Knowledge, che riporta gli articoli di oltre 23000 riviste scientifiche, ma che tuttavia è una banca dati molto parziale (nel senso che non include molte discipline, in particolare quelle umanistiche; prende in considerazione in grandissima parte riviste di lingua inglese senza classificare libri e pubblicazioni in altre lingue, etc...), si è calcolato il rapporto tra il numero di articoli presenti nella banca dati scritti da italiani e lo si è diviso per l'ammontare delle spese per l'Università e la Ricerca.
Ebbene, pur trattandosi di un indicatore alquanto rozzo e dai presupposti sfavorevoli all'Italia, il risultato è molto interessante: un articolo italiano costa in media la metà del costo medio OCSE (5920 dollari contro 9860). In Italia si producono articoli scientifici a costi molto inferiori rispetto agli altri paesi.

Fonti: Ministero dell'Università e della Ricerca/Rapporto OCSE (Education at a Glance 2007)